domenica 6 maggio 2012

Il tuo nome sarà come il camogli.

Viaggio poco, ma mi ricordo sempre di scrivere il tuo nome in ogni cesso d'autogrill in cui mi trovo a passare. Accanto, col mio tipico leggibilissimo stampatello, segno il numero del tuo cellulare, a volte quello della ditta, altre il tuo personale.
E siccome mi trastullo immaginandoti rispondere alla chiamata mentre sei in riunione, o impegnato in qualcuno dei tuoi disastrosi tentativi di procacciamento, lascio scritto cose come "se sei dotato, telefonami e dimmi che chiami per sottopormi un grosso affare", oppure "chiamami e dimmi che hai grosse liquidità da investire in quel piccolo affare di cui ti hanno parlato un gran bene". Cose così.
Lo so: il mio gesto è fondamentalmente ambiguo, e potrebbe persino esser scambiato per  una sorta di  celebrazione situazionista del tuo vincente modo d'aderire al lercio della vita.
Comunque sia, lo faccio senz'odio, disprezzo o rancore.
È solo che sto tentando di diventar metodico. Aiuta, mi dicono.



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